martedì 29 luglio 2008

"Voi sarete i Beatles, con la A!"

Da quattro giorni sono in loop Beatles, ogni tot mi capita, basta che mi rimetta ad ascoltare un disco intero, o anche solo una canzone e ecco che mi riparte una specie di autismo per cui mi cerco su wikipedia la storia che dietro l’uscita di una determinata canzone, le lyrics, poi vado a cercare i termini che non capisco…questa volta anche peggio, mi sono sparata due serate di fila al concerto di una tribute band dei fab four, gli Afterbeat, una delle più famose, in realtà pare che la più famosa sia un’altra (che non ritrovo più), in ogni caso ascoltandoli su youtube ho stabilito che sono decisamente meglio quelli che ho ascoltato io: accento di Liverpool, stessi strumenti (cambiati diverse volte durante il concerto), stessi amplificatori, stesse mises, anche lì, cambiate diverse volte, stesso look, stessi gesti con le capoccie mentre suonavano, stesse espressioni, stessi tagli di capelli, ma soprattutto stesse voci e interpretazioni…io che ho ascoltati i dischi cento volte so di cosa parlo…ugguali ugguali.

Lo so che è solo una tribute band, ma erano talmente identici (soprattutto da lontano e senza occhiali) che ero ad tale livello di presobenismo, roba da ballare e soprattutto cantarle tutte-tutte, che due o tre persone sono venute a dirmi: vous aimez les Beatles!? con quella pronuncia “fucking french” (cit.) che hanno solo loro.
Grande soddisfazione personale è stato vedere, verso fine concerto, gente di tutte le età ballare, una coppia di sessantenni lanciati in balli sfrenaterrimi...


Well, shake it up, baby, now, Twist and shout
C'mon c'mon, c'mon, c'mon, baby, now!
(alla faccia che i Beatles fanno solo "Muovicchiare")

Ovviamente il giorno dopo sono partita con i postumi, un po’ a riguardarmi i video: un po’ a leggermi i vari aneddoti…questa volta ho raccolto una chicchella: perché hanno deciso di chiamarsi Beatles? “Fu John a scegliere il nome The Beatles, dopo aver sognato un uomo che sopra una torta fiammeggiante gli diceva: Voi sarete i Beatles, con la A!"

Per concludere con un pizzichino di autoreferenzialità che ci-piace-tanto al nostro EazyE, alla fine del concerto una tipa si avvicina a me e mi dice: “are you the girfriend of the singer?”
E io, stupita, invece di dire “no/magari” le rispondo : “which one?”
intanto ovviamente un pochino mi illuminavo a pensare per quale motivo l'avesse detto, ma lei ha solo spiegato che è stata una sua impressione, senza dilungarsi in dettagli...
massì, let it be, con la A.

sabato 19 luglio 2008

Aut Aut ov ueiv: scazzo o pathos esistenziale?

d a r i a: guarda cosa ho scritto nella mail a paola
d a r i a: ora è una bellissima giornata di sole, ma forse fin troppo e non ho voglia di scendere al mare.
d a r i a: che ssto addì?
Leo: preggio invece
d a r i a: ma che so scema?
Leo: c'è pathos esistenziale dentro
d a r i a : DICI?
Leo : secondo me sì, di quello pulito non morboso
d a r i a : solo scazzo
d a r i a: allora la lascio, stavo per correggerla
Leo: però va bene anche scazzo se preferisci la parola
d a r i a: scazzo=pathos esistenziale?
d a r i a: chiedo a te che sei un filosofo della scienza bla bla bla
Leo: (diciamo che pathos esistenziale e scazzo spesso si confondono)
d a r i a: vero? anche secondo me
d a r i a: potremmo continuare sulla scia
d a r i a: con un nuovo post sul pathos esistenziale=scazzo
d a r i a: alla fine ai nostri lettori piace riflettere
d a r i a: hanno tutti un'anonima sequestri dentro

mercoledì 16 luglio 2008

che trittico!

Tocca a me fare il primo vero post filoso-fico, se aspettiamo gizzo, "un filosofo della scienza con du' cosi cosi'" possiamo diventare vecchi.

dato che oggi una nostra amica innopinabile si é laureata in filolsofia, in onore suo vi riporto il trittico di GORGIA.

ho scelto lui perché é uno dei pochi che a quanto pare é riuscito a divertirsi durante la sua vita e non l'ha impiegata tutta quanta a riflettere.

Andiamo col trittico:

1. Nulla c'è.
2. Se anche qualcosa ci fosse, non sarebbe conoscibile.
3. Se anche qualcosa fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile agli altri.

pensare che c'é qualcuna che dice che la filosofia non serve a niente... non io per carità, a me sta troppo simpa Gorgia.

martedì 15 luglio 2008

patatas bravas

(episodio di raffineria romana a Barcellona)

d a r i a: che poi sono solo patate al forno con maionese e robina piccante
Leo: la maionese è quella agliosa megasaporita, ciusto?
Leo. cacchio che voglia di patate....aaaaaaah
Leo (che ha pure un po' doppio senso...citando gli itagliani in ispiaggia)
d a r i a: glitagliani
Leo: dei capi
Leo: maestri di raffinatezza
d a r i a: la patata è quella!
d a r i a: dopo un po' di tentativi con pussy che le spagnole non capivano
d a r i a: questi fanno: è quella!
Leo: che sono un po' provinciali le ispagnole
d a r i a: io mi giro per vedere se potevo davvero hallucinare fino in fondo
d a r i a: ed ho hallucinato fino in fondo
Leo : indicavano le loro vagggggggggine?
d a r i a: indichiamo col dito!
d a r i a: una della due
d a r i a: sìììììììììììììì
Leo: p a i u r a !

mercoledì 9 luglio 2008

E' propio una vita de.....

Oggi ho interrogato 60 studenti...aggratis....dalle nove de mattina alle 8 de sera...facendomi pure sgridare perché davo voti bassissimi alle tipe fiche ("belle ma sceme!")

Requie chi?

Continuo a stupirmi, anche se ormai non ha più senso, del latinorum dei nostri giuovani. Dico io, se non lo sai, lassa sta, invece c’è chi non si ferma di fronte a niente...

Oggi via mail mi arriva questa perla :

REQUIE ME TERNA DONA INS DOMINI LUCE ETERNA LUCE A TEIS …

Nonostante non abbia (nemmeno io) studiato lettere antiche, ho provato per curiosità a decifrare, ma sta “requie me terna” mi suonava un po’ rosario delle vecchiette alla chiesetta di S. Antonio Baligio, per non parlare di « ins domini » o « luce a teis »

E difatti da una piccola ricerchina su google la versione pare sia
«Requiem aeternam dona eis, Domine: et lux perpetua luceat eis”